Spunti di riflessione per Triduo Pasquale 



GIOVEDì SANTO

Ho desiderato tanto mangiare questa Pasqua con voi”.

Mangiare la Pasqua per entrare sempre più nel cuore di Dio. Quando entri nel suo cuore sei avvolto dalla sua tenerezza sconfinata.

Gesù prima di mangiare la Pasqua "prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto". (Gv 13, 4-5)

Quante volte dovresti "sederti a mensa" solo dopo aver "lavato" i piedi dell'altro con il perdono. Allora rinascerà la comunione.

Abbi l'umiltà di inginocchiarti di fronte all’altro guardandolo non dall'alto ma dal basso, e incrocerai uno sguardo diverso, intuirai nuove dimensioni. Non è la soluzione immediata ad ogni problema, ma non lascerai campo libero alla rottura.



VENERDì SANTO


Guarderanno a Colui che hanno trafitto “

La croce esposta in questo giorno in tutte le chiese richiama immediatamente le sofferenze patite “dall’Uomo della croce”, ma dice soprattutto in maniera sconvolgente quanto Dio ti ama.

Di fronte alla provocazione: “Scendi dalla croce e ti crederemo”, Dio rimane lì "inchiodato" e rivela che ama tutti, anche coloro che stanno eseguendo la sua condanna: “Perdona loro perché non sanno quello che fanno”. (luca 23,34)

Inginocchiati davanti alla croce nel silenzio e nella preghiera, qualunque sia il tuo vissuto, senza timore di essere giudicato o rifiutato e sentirai di essere avvolto dal suo amore “che è più intimo di quanto siamo intimi a noi stessi”.

In questa adorazione le sofferenze patite da Dio dicono non tanto quanto sei "lontano" da Lui, ma quanto Lui ti sia vicino. Sosta davanti "a colui che hanno trafitto” e comincerai a fare esperienza del suo amore.


SABATO SANTO

Andò … anche alle anime prigioniere … che un tempo avevano rifiutato di credere”

È il giorno dell'apparente silenzio di Dio, ma è carico di attesa perché, come proclama il Credo apostolico, Gesù discende “agli inferi”, scende nel "soggiorno dei morti", nel luogo ove Dio non c'è, per trarli fuori: "E nello spirito andò a portare l’annuncio anche alle anime prigioniere, che un tempo avevano rifiutato di credere". (1 Pietro 3,19-20). Va lì a dire la buona notizia del Vangelo perché il Vangelo è per tutti.

Dio entra anche nei luoghi più oscuri della tua vita per mostrarti che mai nulla è perduto, che la speranza è per tutti. Ti basta avere il coraggio di ascoltare la sua voce ed incrociare il suo sguardo che si posa sulle ferite e le risana con il perdono. Lì inizia un nuovo cammino.

Fai diventare il "sabato santo" il luogo dove Dio viene a prenderti per mano, crea uno spazio di silenzio perché possa risuonare anche per te la sua voce: “Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato” (Salmo 2,7).



PASQUA DEL SIGNORE


Resta con noi, perché si fa sera … Prese il pane, recitò la benedizione lo spezzò e lo diede loro”

La Pasqua è stata una realtà inattesa anche per i discepoli perché "non avevano compreso le Scritture": Diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». (Marco 9,31).

Per noi oggi il Risorto non va più pensato come il Gesù della storia, né va relegato nel ricordo di un passato, ma va ricercato nella Parola e nel Pane spezzato, che costituiscono la sua nuova reale presenza in mezzo a noi e si manifesta concretamente nei frutti del suo amore.

Mettiti in ascolto della Parola, perché "chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. (Gv 5,24);

e spezza il suo Pane "Io sono il pane della vita ... questo è il pane che discende dal cielo … Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno. (Gv 6,48-50)